La risata fa parte di un linguaggio particolare riconosciuto da tutte le culture. E ce n’è di ogni tipo: liberatoria, sincera, falsa, impostata, autoritaria.
La risata è una sorta di linguaggio sociale. Un modo per mettersi in relazione con gli altri, per stabilire un legame, esprime apprezzamento, ma anche per umiliare o esercitare ostracismo su chi è vittima della nostra risata, per esprimere solidarietà e senso di appartenenza al gruppo.
Un fenomeno così variegato come il ridere non poteva sfuggire all’analisi del padre della psicanalisi Sigmund Freud. In un saggio del 1905 il grande viennese enuncia la sua teoria sulla motivazione del ridere in chiave energetica.
Ha elaborato il filone teorico-storico sul riso e sull’umorismo elaborato dalla sua epoca, alla luce della teoria psicanalitica. Sostiene, infatti, che l’umorismo è lo strumento attraverso il quale l’uomo riesce ad esorcizzare la sofferenza provocata dalla realtà, prendendosi gioco di essa, in modo da far prevalere il principio del piacere.

Nasi rossi