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venerdì 3 maggio 2013







Dimmi come “cinguetti” e ti dirò come ti senti

di Nicol Garutti


Quanto siamo felici oggi? O meglio, quanto è felice il mondo in cui viviamo?

Per scoprirlo basterà consultare, sul proprio cellulare, la nuova applicazione messa a punto negli Stati Uniti da un team di ricercatori della University of Vermont e della Mitre Corporation. “Edonometro”, questo il nome dell’applicazione, in grado di monitorare costantemente e istantaneamente milioni di “tweet” e, sulla base delle parole che vengono utilizzate sul social network, capire quanto è felice un determinato Paese.

Lo strumento attinge a ciò che i ricercatori chiamano “valenza psicologica”, costituita da circa 10.000 parole e classificata da una serie di volontari in base alle loro “valutazioni emozionali”. I partecipanti hanno votato i termini su una scala da uno a nove, dove un punteggio basso indica una parola particolarmente triste. In cima alla classifica troviamo ad esempio “Felicità” (vale 8,30) e “Ciliegia “(7,04). In fondo, al contrario, troviamo invece termini come “Guerra” (1,80) e “Carcere” (1,76).
Usando questi punteggi, il team di ricerca ha analizzato circa cinquanta milioni di tweet al giorno. E il 15 aprile, la data dell’attentato alla maratona di Boston, è risultato essere il più triste degli ultimi cinque anni.
In futuro, si prevede di aggiornare l’indice utilizzando, oltre a Twitter, altri flussi di parole ricavate dal motore di ricerca Google, dai testi del New York Times e dai servizi della CNN.
Secondo quanto dichiarato da uno dei matematici che ha sviluppato il programma, Chris Danforth, lo strumento analizza, grazie all’algoritmo di Hedonometer, delle macro-storie quantitative che in futuro potranno essere utilizzate per capire come tutto il mondo, e non le singole persone, reagisce a un particolare evento.



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