Ma è proprio vero che ridere fa bene al cuore?
Diversi studi sembrano confermare
l'effetto benefico del buonumore sul cuore. Ridere è una vera e propria
palestra per le nostre arterie. Ce lo spiega il professor Fabio Magrini.
Bastano 15 minuti al giorno. Al contrario, le emozioni negative lo
danneggiano. In un periodo di crisi economica il rischio infarto può
aumentare
Nel
benessere psicofisico, molto importante per conservare il cuore in
salute, il sorriso, o meglio la risata piena e di gusto, può avere
effetti benefici sullo stato delle nostre arterie e quindi del cuore?
Sembrerebbe di sì, secondo alcuni studi, l’ultimo dei quali è stato
presentato al recente meeting della European Society of Cardiology
(ESC), appuntamento fisso per i cardiologi di tutto il mondo. Per
comprendere meglio quanto sia importante il benessere psichico per
conservare un cuore in salute, abbiamo intervistato il professor Fabio
Magrini, direttore del reparto di medicina cardiovascolare all'Ospedale
Maggiore Policlinico di Milano.
LO STUDIO- Misurare
l'impatto del buonumore sulla salute, in particolare su quella
vascolare, non è cosa facile. «Le difficoltà -dichiara Magrini- sono
spesso di natura tecnica. Monitorare l'effetto di situazione piacevoli o
spiacevoli in un individuo prevede la misurazione di diversi parametri
che spesso avviene attraverso metodiche invasive. Per questa ragione gli
studi sull'uomo non sono ancora così diffusi». Tra i pochi comparsi
sulle riviste del settore vi è quello presentato a Parigi dai
ricercatori dell'Università del Maryland. Lo studio ha sottoposto alcuni
volontari alla visione di film divertenti come “Tutti pazzi per Mary”
oppure mentalmente stressanti come “Salvate il sodato Ryan”. Dai dati è
emerso che durante la visione del primo film, nelle scene di maggior
ilarità, si registrava una dilatazione delle arterie del 50%. I
ricercatori azzardano anche, proprio come si trattasse di un esercizio
fisico, la previsione su quanto ridere nell'arco di una giornata: 15
minuti.
IL PIACERE: PALESTRA PER LE ARTERIE-
«In passato -spiega Magrini- i principali studi sullo stress ambientale
nei confronti del cuore hanno tenuto conto solo ed esclusivamente degli
effetti negativi. Ma la parola stress può essere considerata anche
positivamente. Situazioni di piacere come la risata sono un esempio di
stress positivo». Analizzando due circostanze opposte, una di piacere e
l'altra di paura, è possibile vedere che la pressione sanguigna si
innalza in tutti e due i casi. Ciò però non significa che entrambe le
situazioni siano dannose per la nostra salute. «La pressione -continua
Magrini- è il risultato di due fattori: la quantità di sangue pompato e
la resistenza dei vasi sanguigni. Come dimostrato nello studio
americano, una situazione piacevole, pur aumentando la pressione, causa
la vasodilatazione delle arterie. Ridere quindi pone il sistema
cardiovascolare in una situazione di stress positivo, ovvero lo allena
continuamente a vasodilatarsi. Al contrario, un'emozione negativa, porta
alla vasocostrizione. Un fenomeno quest'ultimo che alla lunga riduce la
funzionalità delle arterie».
CRISI ECONOMICA E CUORE-
Se dunque la risata aiuta a tenere in forma il nostro cuore, la
situazione di crisi attuale che l'Europa e gli Stati Uniti stanno
vivendo non può non destare qualche preoccupazione anche per la salute
del sistema cardiovascolare. Durante il congresso parigino infatti una
sessione del meeting è stata dedicata proprio a questo aspetto. Secondo
gli esperti la crisi economica rischia di provocare effetti pesanti
sulla salute: i cardiologi prevedono che nel prossimo anno si possa
verificare un aumento del 15% degli infarti. Dato che si basa su uno
studio irlandese che ha calcolato un aumento del 12% degli eventi in
seguito al tracollo che il paese ebbe solo qualche anno fa. Il
messaggio, che ad una prima analisi potrebbe risutare allarmistico, deve
invece spingere i medici a prestare attenzione ad ogni minimo segnale
d'allarme, soprattutto nelle fascia di età considerata a rischio (40-60
anni).
Daniele Banfi
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