Una risata al giorno toglie il medico di torno, meglio della classica mela che ogni tanto può avere delle ripercussioni astringenti sulla nostra motilità intestinale. Un nuovo studio presentato presso l’ultimo incontro dell’European Society of Cardiology
dai ricercatori dell’Università del Maryland di Baltimora, ha infatti
rilevato che farsi una bella risata, lunga almeno 15 secondi, insieme ad
un sano quarto d’ora di buonumore possa vere sulle coronarie, effetti salutari quasi pari a 15 minuti di attività fisica.
Ridere quindi fa bene al cuore ed aiuta a mantenere le nostre arterie
in forma e sane. Insomma, l’assunto che vuole le persone affette da
depressione o nervose più soggette a problemi cardiovascolari è stato
verificato scientificamente. Commenta la notizia il cardiologo
dell’università di Ferrara, Roberto Ferrari:
Si sa che le persone con un carattere tendente al depresso sono più a rischio di malattie cardiovascolari; l’allegria, al contrario, può essere protettiva e adesso c’è la conferma scientifica.
Ora vi spieghiamo come funziona: quando una persona ride, stimola il cervello a liberare delle dosi naturali di endorfine che vanno ad agire sull’endotelio, il rivestimento dei vasi sanguigni,
favorendo il rilascio di ossido nitrico, una sostanza che dilata le
arterie, ne riduce le infiammazioni ed impedisce al colesterolo di
depositarsi sulla parete prevenendo la nascita di trombi.
Ciò che l’autore dello studio , il dott. Michael Miller
ha tenuto a sottolineare nel corso della sua presentazione è che non
tutti gli effetti positivo della risata sono stati esplorati:
Per verificare fino in fondo gli effetti positivi della risata
bisognerebbe studiare persone che hanno avuto un infarto e verificare se
l’”aggiunta”, alle cure farmacologiche standard, di un programma di
emozioni positive su base regolare, può davvero aiutarli a prevenire una
seconda crisi cardiaca.
In base a ciò non deve quindi stupirci che sempre di più i medici
stiano lavorando anche sull’aspetto psicologico delle patologie che
affliggono i propri pazienti tentando di mantenere negli stessi uno
stato di salute ottimale passando dalla porta di servizio del loro
umore.
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